Con il “Marriage Project“ le avvocate Arundhati Katju e Menaka Guruswamy, coppia nella vita, si fanno portavoce di una nuova battaglia: legalizzare il matrimonio Lgbt.
Le due donne negli anni passati hanno già vinto un importante scontro contro i pregiudizi: nel 2018 riuscirono a rendere liberi gli atti omosessuali nel Paese. L’allora Giudice Capo Dipak Misra della Corte Suprema pronunciò la fatidica sentenza: “I am what I am, take me as I am” (Io sono quello che sono, prendimi come sono), che eliminò dopo 155 anni la Sezione 377 del Codice Penale che criminalizzava l’omosessualità.
La nuova lotta, anche questa volta sostenuta da un quadro giuridico, porta il nome di “Marriage Project“ e ha come obiettivo regolare costituzionalmente i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Anche se non sono riconosciuti dalla legge, ragion per cui non hanno nessun valore, già dal 1954, in India, le unioni tra due persone dello stesso sesso possono essere registrate in un atto neutro che porta il nome di Special Marriages Act.