Ebbene sì, l'Italia è rimasto l'unico Paese dell'UE occidentale a non riconoscere i diritti delle coppie gay. Già perchè dopo i 193 voti favorevoli e 56 contrari, la Grecia formalizza le unioni civili per le coppie tra le persone dello stesso sesso. Questa volta non è servita a nulla la netta e influente opposizione della Chiesa ortodossa greca che ha sempre condannato queste unioni arrivando, in passato, a spingere un tribunale del Paese ad annullare due matrimoni omosex. La nuova legge, che ha come obiettivo quello di allargare alle coppie gay gli stessi diritti delle coppie eterosessuali, nega, in ogni caso, l'adozione. Questo ordinamento giudiziario rimane un primo e significativo passo in avanti che tutela i rapporti della coppia omosessuale davanti alla legislazione. Questioni come l'eredità, l'assistenza medica, la reversibilità pensionistica non saranno più un problema. A livello sociale rimangono, in ogni caso, accesi i riflettori sulle possibili ritorsioni da parte dei movimenti di ultra dichiaratamente omofobi ancora numerosi e attivi nella capitale. Inoltre non dimentichiamoci che la Grecia, appena due anni addietro, è stata condannata dalla Corte Europea per i Diritti Umani per discriminazione dei gay. La stessa pena è stata inflitta al Belpaese qualche mese addietro: rimane, infatti, aperta la procedura per infrazione delle norme per la tutela dei diritti umani sancita dalla Corte Europea che invita l'Italia a adeguare il proprio ordinamento altrimenti sarà condannato a saldare una multa notevolmente elevata per ogni giorno in cui non sarà in vigore la nuova normativa. In questi giorni in Senato la discussione sul ddl Cirinnà.