Un incontro tra le leggi dell'uomo, quelle divine e le diverse posizioni dettate dalla coscienza e dalla non conoscenza
Ci siamo imbattuti nella lettura del libro “Lettera di un omosessuale alla Chiesa di Roma” perché incuriositi dal titolo. Ci hanno fin da subito conquistato le parole utilizzate: semplici, d'effetto e dritte al punto. Il termine lettera ha intrinseco già un fascino del tutto particolare, ormai, purtroppo, perso e assolutamente incomprensibile per la gioventù odierna abituata a dialogare con mezzi sempre più tecnologici e non attraverso i mediocri carta e penna. La parola omosessuale nasconde la sua forza, le sue origini, la sua battaglia e orgogliosamente non solo rivendica la sua appartenenza alla lingua italiana, ma immediatamente ci proietta l'immagine di un nostro connazionale alle prese con le difficoltà interposte dalla società italiana e i suoi conflitti personali. Il quadro è subito chiaro: il dialogo in questione è direttamente rivolto da un cittadino gay del Belpaese alla Chiesa di Roma. L'autore, Edoardo Savarese, attraverso le sue esperienze di vita di cattolico omosex e magistrato, espone uno spaccato di vita perennemente in lotta tra diritti laici e di fede. È un libro forte, ma trattato con estremo tatto, sensibilità e delicatezza. Attenzione, ciò non significa che lo scrittore ha ammorbidito la questione o il suo punto di vista su determinati argomenti, ma vuol dire che l'ha trattata con determinazione e rispetto delle parti. La posizione di Savarese è quella di un uomo interno alla vita della Chiesa e con quest'ultima vuole discutere del suo essere credente e gay. Lui non nega che l'omosessualità sia vista da tanti come un peccato, un vizio, un'ossessione per il sesso che produce disordine morale e chiede che questa sua “natura” venga riconosciuta e amata dalla Chiesa come le altre “nature”. Questa “lettera” comincia con il racconto vivo dei turbamenti adolescenziali dell'autore, ci accompagna nella storia d'amore con il suo compagno Luca, continua con il viaggio a Lourdes, gli incontri con uomini e donne “straordinari” che hanno rafforzato la sua fede e passa attraverso ai tanti problemi che oggi vive la Chiesa (i preti pedofili, il rifiuto degli insegnati omosessuali, le prese di posizione autoritarie…). Non è un libro per soli credenti tanto meno un'opera rivolta esclusivamente alla comunità lgbt, è una pubblicazione che rafforza in taluni spirito e desiderio di assunzione di responsabilità alla fede, in altri dona un arricchimento dato dalla chiara e semplice esposizione di una realtà vissuta in prima persona. Verità, per noi, dedita ad aprire cuori a placare i pregiudizi, a far chiarezza e a creare comunicazione e non prese di posizioni. Un incontro che può anche sfociare in uno “scontro costruttivo” tra le leggi dell'uomo, quelle divine e le diverse posizioni manovrate dalla coscienza e dalla non conoscenza.