Leone d’Oro all’esordiente Lorenzo Vigas
Dieci anni addietro “Brokeback Mountain” conquistava il premio più ambito al Festival di Venezia. Oggi un’altra pellicola a tematica gay ottiene, questa volta a sorpresa, lo stesso risultato. “Desde allá” (Da lontano), di Lorenzo Vigas, si aggiudica il Leone d’oro per il miglior film alla 72esima edizione della Mostra del Cinema. Quella raccontata dal regista è una storia che unisce le vite di due uomini completamenti diversi tra loro (età, ceto sociale, esperienze…), ma profondamente simili sotto diversi aspetti. Lo sfondo è quello di una caotica Caracas, il fulcro l’amore omosex, il filone guida la solitudine e la paura, conscia e in coscia, mista ad abusi e traumi. Dopo la premiazione Vigas ha detto: “Con il cinema dobbiamo anche creare dibattito, come per questo mio film, ma anche emozionarci. Inoltre la relazione narrata – ha spiegato il regista – riguarda più i bisogni emotivi che il sesso. Detto questo, affronto anche l’omofobia: diverse culture latinoamericane sono ancora conservatrici rispetto all’omosessualità e l’omofobia si può incontrare in tutti gli strati sociali”. Ma andiamo alla trama: Armando è un cinquantenne che si occupa di protesi dentali e segretamente segue a distanza, e quasi assiduamente, le abitudini di un altro individuo molto più vecchio di lui. Alle fermate degli autobus adocchia ragazzi ai quali offre del denaro per spogliarsi. Con i giovani l’uomo non ha contatti fisici: si limita a guardarli e a masturbarsi. Questa routine si spezza, o quasi, nel momento in cui violentemente entra nella vita di Armando Elder, il leader di una gang di strada. L’approccio è quello di sempre, i risvolti invece… Vecchi e nuovi sentimenti appaiono e riemergono nella vita dei protagonisti, mentre il passato di uno segna il futuro dell’altro.